Eliot si sbagliava. È settembre il più crudele dei mesi. Perché, come cantavano i Righeira, l’estate sta finendo e presto se ne andrà.
Arrivano gli scericchi
Hola Fernando!
Cosmetici per Cristo
Come Catherine Deneuve
Il colore della pelle
Lionello
Diamoci un taglio
Il gatto di Ratzinger
Dalla verace semplicità della Puglia alla raffinatezza che solo la Toscana più nobile è in grado di offrirti. Il gaucho ha trascorso due settimane in una splendida tenuta vicino a Cecina, ospite di una coppia dallo charme davvero irresistibile.
Qua vanno rubbando
Sole, mare e mozzarelle di bufala. E non ti dico del fritto di pesce e degli spaghetti alla chitarra. Per due settimane il gaucho ha abbandonato la pianura padana e si è trasferito sul Gargano, in Puglia, ospite di due anziane e gentilissime signore.
Prova tu a chiamarti Cyterszpiler
Sembravano gemelli: stessa età, stessa altezza, entrambi brevilinei e la medesima chioma riccioluta a metà tra i Cugini di Campagna e Riccardo Cocciante.
Lui è Jorge Horacio Cyterszpiler. L’altro è Diego Armando Maradona.
La carezza del Papu
Lui è il Papu, Alejando Dario Gomez da Buenos Aires, un metro e sessantacinque di estro imprevedibile, corsa indomita e dribbling letale.
La figurina di Perfumo
C’era una volta un pezzo di legno
Il Principe Bira
Non me ne vogliano i tifosi di Schumacher, ma è Juan Manuel Fangio il più grande pilota di tutti i tempi. Seppe vincere il Campionato Mondiale di Formula 1 con tre diverse vetture italiane: Alfa Romeo, Maserati e Ferrari. Ovvio che argentini e italiani fossero uniti dallo stesso amore folle per il campione di Balcarce.
Il burro e il sale
Diciamo la verità. Che tu l’abbia amato od odiato, “Ultimo tango a Parigi” te lo ricordi per due cose: la scena del burro e il sax di Gato Barbieri.
L’amore oltre il tempo
Niente spaghetti per Guillermo
È il 1977 e il mancino di Buenos Aires, che con la sinistra scrive anche splendide poesie, è in stato di grazia. Il dio del tennis è sceso dall’Olimpo e gioca invisibile al suo fianco. Con la sua fedele Head Vilas striata d’oro, Guillermo inanella un successo via l’altro: sei tornei di fila, tra cui l’Open degli Stati Uniti.
Il conservatorio di Tucumán
Trascinando la sua valigia malandata, appesantita di sogni e di speranze, nel 1905 Luigi Lorenzi si imbarca per l’Argentina. È nato a Trescore Balneario, nel bergamasco, un piccolo centro conosciuto per le sue acque termali ma non per le opportunità che riserva ai suoi abitanti dalla vocazione artistica.
Capitani coraggiosi
Roberto, tu sei pazzo…
Va la nave in Argentina
La Sonata di Ginastera
L’Osvaldo furioso
È l’attaccante che tutti vorrebbero militasse nella propria squadra del cuore. Forte fisicamente e dotato di una tecnica sopraffina, usa indifferentemente il destro e il sinistro. Abile nel colpo di testa e nel tiro da lontano, ha anche un ottimo dribbling e l’intuizione dell’ultimo passaggio. Se poi aggiungiamo che è autore di rovesciate spettacolari capaci di entusiasmare gli esteti del calcio, cosa vuoi di più?
La signora in nero
“Fon” per gli amici
Alle prese con una verde milonga
Il parrucchiere misterioso
Vola, Caniggia vola…
100 bullets
¡Ay herida!
¡Ay herida! ¡Ay aguja de hiel, camelia hundida!
Vi giuro, non trovo parole migliori per definire le sofferenze del mio cuore dilaniato quando si sfidano Italia e Argentina.
Pampa Padana
Ci sono lacrime e lacrime
Essere imparziali non è di questo mondo e, soprattutto, di questo blog.
La pronuncia di “Borges”
È una questione di fede
Non conosco nessuno, proprio nessuno che ha cambiato fede calcistica.